La città dei 24 baroni
Sicuramente nata prima dell’anno mille da illustri origini (Erbita, Engio o Imacara), Nicosia, “Città di S. Nicolò”, è di origine bizantina. Tra le nevi e i boschi delle Madonie e dei Nebrodi, si insinua un meraviglioso territorio collinare – ossigenato da aria pura e frizzante, abbellito da faggi, roverelle, lecci, laghetti, abitato da rapaci , picchio rosso, piccoli mammiferi, ovini e bovini – che già affascinò gli Arabi (“Oppidum Sarracenorum”), il Normanno Conte Ruggero d’Altavilla e il grande Imperatore svevo Federico II. Ruggero ripopolò Nicosia con genti lombarde che conferirono alla città un particolarissimo dialetto gallo-italico, tuttora parlato dagli adulti. Federico II la insignì del titolo di “Civitas Costantissima” arricchendola di cultura e arte medievali. Nicosia fu “Città Demaniale” fin dal XII secolo possedendo numerosi feudi e incrementando il proprio inestimabile patrimonio architettonico ed artistico che, correndo attraverso il rinascimento e l’era barocca, giunge fino all’800 con i raffinati palazzi gentilizi della “città dei 24 Baroni”.